Ciliegia bianca, Bianca del Piemonte
Antica varietà della collina torinese, di origine sconosciuta; deve il suo nome al colore chiaro dell’epidermide. I frutti vengono consumati freschi, ma non si segnalano per particolari pregi organolettici. La sua diffusione è ormai molto limitata.
bibliografia: Eynard e Paglietta, 1963. Messori e Ferrero 1965.
Specie botanica: Prunus avium L.
Gruppo pomologico: ciliegia (tenerina)
Area di maggior diffusione: Pecetto Torinese
portamento: espanso con chioma piuttosto rada
vigoria: media
epoca di fioritura: da molto precoce a precoc
epoca di maturazione: II decade giugno (+17 gg rispetto a Burlat; +1 gg rispetto a Summit)
modalità prevalente di fruttificazione: dardi a mazzetti e rami misti
produttività: incostante, scarsa
forma del frutto: cordiforme – appiattita
dimensione del frutto: medio-grande (g 8,2)
lunghezza del peduncolo: medio (mm 45,0)
colore della buccia: giallo sfumato di rosso
colore della polpa: bianco giallastro
consistenza della polpa: intermedia
resistenza alle manipolazioni: media
sensibilità allo spacco: media (5%)
succosità: medio-elevata
pH: 3,6
sapore: acidulo, amarognolo, poco zuccherino
aderenza della polpa al nocciolo: semiaderente
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